Lezioni di Ashtanga Vinyasa Yoga a Roma Nord
Lezioni di Ashtanga Vinyasa Yoga.
Ashtanga yoga: una pratica per la vita.
Lezioni e percorsi su misura concordati con le allieve e gli allievi
Alessandra: insegnante certificata Rys 300
Certificazioni
L’Ashtanga Yoga
Ashtanga Vinyasa Yoga è uno yoga dinamico e una meditazione in movimento.
Ashtanga yoga è per tutti! Diverso dalle altre pratiche yoga: le posizioni o Asana, sono ripetute in maniera consequenziale. Nella sequenza di asana si sviluppa una sinergia tra ritmo respiratorio, sguardo e movimento.
Il corpo e la mente portano, chi pratica, a riscoprire pienamente il proprio potenziale a tutti i livelli di consapevolezza: umana, fisica, psicologica e spirituale. Si ottiene controllo dei sensi, sicurezza e stabilità sia fisica sia mentale .
Grazie alla respirazione “Ujjayi” o del vittorioso - termostato e fluidificante che aiuta a concentrarsi sul presente - insieme al movimento sincronizzato con le posture “asana”, si forma la sequenza chiamata “Vinyasa”, una ripetizione che acquieta corpo e mente all’unisono.
La Lezione di Yoga
La lezione di yoga si apre con l’apprendimento della tecnica di respirazione UJJAY, poi si passa ai saluti al sole “Surya Namaskara A e B” e alla standing sequence, la sequenza di posture in piedi che aiutano a riscaldare il corpo e coordinare movimento e respirazione. La pratica si conclude con la closing sequence, sequenza finalizzata a bilanciare il lavoro fatto e a portare in progressione corpo e mente a uno stato di interiorizzazione e rilassamento. Le finishing postures invece concludono la pratica fin dal primo giorno.
Le lezioni inizialmente guidate da me fin quando non si memorizza la sequenza di asana, in seguito si evilvono in “Mysore style” - insegnamento individuale in progressione quotidiana. La pratica si ritaglia su misura sul singolo, come durata, intensità, quantità e tipologia di asana, seguendo un percorso che è impostato per essere progressivo e consequenziale. Ad ognuno il suo personale cammino di apprendimento, then!



Chi Sono
Dieci anni fa ho incontrato l’ashtanga yoga e Giada, la mia paziente e vigile maestra. Con lei ho imparato finalmente a respirare. La respirazione UJJAYI o del vittorioso è concentrazione e presenza. Fin da subito ho iniziato a servirmene anche quando non ero sul tappetino e il giovamento che ne ho tratto ha rasentato la magia. In ogni situazione anche dalla più banale alla più difficile, l’ujjayi ha portato alla fortificazione del mio sé più intimo. Ne ho giovato io, ne ha giovato chi mi circondava. Ho cominciato ad affrontare le difficoltà come tali senza farmi sormontare da esse. Grazie a questa respirazione e alla pratica costante dell’ashtanga sono riuscita a dormire di nuovo la notte. Grazie all’ashtanga il mio lavoro quotidiano non era più così faticoso. Per questo sono grata di confrontarmi ogni giorno sul tappetino e nella vita. Con coraggio e ardore, con coscienza e concentrazione, con passione, volontà e impegno. L’ashtanga è la metafora della vita che finalmente è discernimento e comprensione continui. Ogni giorno apro gli occhi contenta del sole, della pioggia, della neve, del vento, della primavera, dell’estate, dell’autunno e dell’inverno e di nuovo della primavera. Ogni giorno lo yoga mi accompagna e non solo sul tappetino. Lo yoga è prana, energia, respiro e quindi vita. Lo yoga è “viveka”, cioè discernimento. Lo yoga è vedere le cose così come realmente sono,senza pregiudizio. Per questo sono a mia volta diventata insegnante, dopo dieci anni di lungo cammino. Con Giada e con Mattia, i miei due insegnanti inseparabili, sono cresciuta e loro con me. Ringrazio anche chi in questo cammino ho incontrato e le esperienze che ho desiderato vivere. Prima fra tutte in ordine cronologico l’esperienza della vipassana (in lingua pali significa “vedere le cose in profondità come realmente sono”), una delle più antiche tecniche di meditazione dell’India, a Faenza. In totale 10 giorni di silenzio, dove non esistono parole, telefoni, libri, carta e penna, ma solo la pratica della meditazione con ritmi ben cadenzati dal suono del gong e ben disciplinati. Lo scorso anno poi, al Master in “Yoga Studies. Corpo e meditazione nelle tradizioni dell’Asia” di Ca’ Foscari (Venezia), ho conosciuto dei professori come mai ne avevo incontrati sulla via. Perché poi - si sa - non esiste pratica senza teoria e il master mi ha condotto a confrontarmi con la disciplina e lo studio dei testi che ogni giorno mi accompagnano sul mio tappetino e sul tappetino delle allieve e degli allievi che, pian piano, a modo loro e con i loro tempi, abbracciano questa pratica magica ritrovando quel benessere psicofisico che aiuta ad affrontare la vita. La scorsa estate poi ho incontrato Max e con lui in una full immersion immersiva, totalizzante e insieme dura e faticosa, ho corroborato la mia continua, costante e mai conclusa esperienza di pratica con il suo training per l’insegnamento. Uno scalino si è concluso, ma già ho il desiderio di immergermi ancora, perché non si smette mai di imparare e di essere allieve/i. Un ringraziamento di cuore va anche ai sadhaka, pupille e pupilli che durante i tempi iniziali di pandemia si sono immolate/i al mio primissimo affaccio all’insegnamento di questa arte di vita che è per me l’ashtanga vinyasa yoga.
"Cara Ale, la simpatia, specialmente in una persona dotata della tua disciplina, è una qualità che non smetto mai di apprezzare.".
— Max Gandossi | Centro Olistico Milano